Senza dirimere i persistenti contrasti interpretativi, le Sezioni Unite della Suprema Corte, nella sentenza n. 24823 del 9 dicembre 2015 con riferimento ai tributi “non armonizzati” escludono l’applicazione dell’art. 12, comma 7, della Legge n. 212/2000, alle c.d. verifiche “a tavolino”, limitandone l’ambito di applicazione “agli avvisi conseguenti a verifiche effettuate presso i locali del contribuente”, mentre per i tributi “armonizzati” ritengono che il diritto al contraddittorio endoprocedimentale debba essere sempre rispettato, fermo restando che l’eccezione del contribuente che ne lamenta in giudizio la violazione non può essere pretestuosa.

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